Le diecimila porte di January di Alix E. Harrow - Recensione

Le diecimila porte di January è uscito il 13 di questo mese per la Oscar vault e io vorrei dirvi brevemente il mio pensiero al riguardo.

Avrei dovuto saperlo: il destino è una bella storia che raccontiamo a noi stessi. In agguato sotto ci sono solo le persone e le terribili scelte che fanno.

Si tratta di un fantasy Young adult autoconclusivo ambientato a Londra nella fine del 800.

I mondi non sono mai stati concepiti per essere prigioni, chiusi, soffocanti e al sicuro. I mondi avrebbero dovuto essere grandi case vaganti con tutte le finestre spalancate e il vento e la pioggia estiva che scorrevano attraverso di loro, con passaggi magici nei loro armadi e scrigni segreti nelle loro soffitte.

January vive nella villa Locke protetta da un ricco uomo per cui suo padre lavora. Orfana di madre e praticamente abbandonata dal padre (lo vede pochissimo), vive una vita grigia e solitaria. Un giorno - ancora bambina - trova una porta che la trasporta in un posto incantevole, in un altro mondo, un mondo magico. La sua avventura dura poco ed è proprio la velocità con cui vede apparire e sparire questa visione che la convincerà di aver fatto un sogno.

i romanzi sono consiglieri inaffidabili. Non si occupano di razionalità o sobrietà; spacciano nella tragedia e nella suspense, nel caos e nell'infrangere le regole, nella follia e nell'angoscia, e ti guideranno verso cose del genere con tutta l'astuzia di un suonatore di cornamusa che attira i topi in un fiume

Per lunghi anni, ripensando all’evento dice a sé stessa che era tutto un sogno e non un evento realmente accaduto, tuttavia la scoperta di un libro “le diecimila porte” cambia tutte le carte in tavola. January legge la storia di Addie, scopre qualcosa di sorprendente che cambia radicalmente la sua vita. Perché il mondo che ha visto, Scritto, è reale ma non solo...

La libertà non vale una sola merda solitaria se non è condivisa

La storia di January si intreccia a quella del narratore, delle diecimila porte, e di Addie, creando un groviglio di storie, diverse ma vicine e strettamente legate tra loro. Ho dato a questo libro 4.80 stelline, mi è piaciuto tantissimo e lo consiglio a tutti quelli che hanno amato le cronache di Narnia, il sognatore e il mare senza stelle.

È di moda tra intellettuali e sofisticati schernire il vero amore - fingere che non sia altro che una dolce fiaba venduta a bambini e giovani donne, da prendere sul serio come bacchette magiche o scarpette di vetro. Non provo altro che pietà per queste persone istruite, perché non direbbero cose così sciocche se avessero mai sperimentato l'amore per se stesse

Lo consiglio, in particolare, a chi cerca un fantasy evocativo, magico MA che non ignora la realtà del mondo e la racconta così com’è. Questo libro è rappresentativo da molti punti di vista. Vengono trattate tematiche ancora attuali nonostante la storia sia ambientata nel passato. Si parla di razzismo, discriminazione femminile, abbandono, pazzia, cambiamento e questa è solo la punta dell’iceberg.

Ho amato ogni argomento trattato, e soprattutto ho sofferto tantissimo. Ho sentito ogni disagio che la protagonista ha provato, dall’impotenza alla rabbia verso chi si sente in diritto di dar voce ai suoi pensieri razzisti.

Il potere mia cara ha un linguaggio. Ha una geografia, una valuta e perdonami, anche un colore. Non è una cosa che puoi prendere sul personale, è semplicemente cosí che va il mondo, è prima ti cii abitui, meglio è.

Lo stile narrativo è ricco, evocativo e poetico (vi è una gran cura nella parole usate). Alcuni lo troveranno lento ma personalmente l’ho adorato.

Il ritmo della narrazione è per tutta la prima parte lento, succede poco e niente. Qui conosciamo la protagonista, il suo mondo e molte tematiche vengono affrontare in questa prima parte. La storia ingrana da pagina cento circa, o comunque prende una piega decisamente più fantasy. Il ritmo della seconda parte è più incalzante, ormai i nodi sono venuti al pettine, la protagonista evolve e con lei i personaggi secondari, mi è piaciuta tanto questa parte.

Il finale l’ho trovato perfetto, mi ha scaldato il cuore e mi ha lasciato con un sorriso ebete tra le labbra.

Le porte, le disse, sono il cambiamento e il cambiamento è una pericolosa necessità. Le porte sono rivoluzioni e sconvolgimenti, incertezze e misteri, punti cardine attorno ai quali si possono girare interi mondi

Si vede la cura che l’autrice ha dedicato alla ricerca sia per il world building fantasy e non che per il periodo storico trattato. Riesce, infatti, a descriverci tantissimi personaggi, creature, eventi storici e non e mondi senza farci perdere il filo del discorsi. Ha la capacità di imprimere nella mente di chi legge ogni informazione senza creare confusione nel lettore.

Vi invito a dare un occhiata a questo libro, perché a parere mio è estremamente valido e uno degli Young adult più interessanti degli ultimi tempi per quanto riguarda i temi, l’originalità dei mondi e del sistema magico, la diversificazione nel cast di personaggi e l’accuratezza dello stile narrativo.