Dark Red di CJ Roberts - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di "Dark Red", il secondo romanzo della Captive Series di JC Roberts.

A seguito del mio giudizio non propriamente positivo dato al primo volume della serie, ovvero "Dark Blue", speravo ardentemente che questo capitolo mi facesse ricredere... ma purtroppo non è stato così. Se di "Dark Blue” avevo apprezzato l'idea, l'originalità e le caratteristiche dei personaggi principali, in "Dark Red" non ho trovato nulla che meriti un elogio.

Al termine del primo romanzo avevamo lasciato Caleb e Livvie da soli pronti ad incontrare Rafiq, ma "Dark Red" inizia senza tenere conto di questo. A proposito di ciò si deve chiarire un punto fondamentale: le vicende vengono in parte raccontate ed in parte vissute. Abbiamo i capitoli di Livvie che racconta la sua storia dopo essere stata liberata ed altri dal punto di vista di Caleb mentre vive le situazioni da lei descritte. In poche parole ogni capitolo presenta POV alternati ed un salto temporale di due mesi, caratteristica che mi ha molto confuso.

Il romanzo si apre con il risveglio di Livvie in ospedale.
La gioia che prova inizialmente nel comprendere di essere finalmente libera, però, viene presto surclassata da un senso di angoscia: la protagonista infatti è sola e non sa dove si trovi Caleb.
Le giornate che Livvie trascorre in ospedale sono movimentate dai lunghi interrogatori dell'agente Reed e dalle estenuanti conversazioni con la psicologa-agente Sloan.

Contemporaneamente altri tasselli della storia si compongono e si sovrappongono ai pensieri di Livvie.

Dal momento in cui i protagonisti entrano in contatto con Rafiq, il loro rapporto cambia. Caleb dovrà fare i conti con il giudizio negativo di quest'ultimo sull'addestramento di Livvie, mentre lei sarà costretta a tornare a convivere con una versione meschina, crudele e violenta dell'uomo che ama.
L'addestramento di Livvie avrà un ruolo predominante per gran parte della storia. Fortunatamente ad esso si alterneranno momenti piacevoli in cui Caleb farà tornare a galla frammenti del suo amore per lei.

"Vorrei poter tornare a quel giorno, il giorno in cui pensavi che ti avevo salvato dal tizio nell'auto, e... lasciarti credere che fossi il tuo eroe. Mi hai sorriso, così dolcemente. Mi hai ringraziato. Vorrei aver lasciato perdere."

Ma i momenti in cui il protagonista manifesta la sua umanità sono rari e ben presto la situazione precipita nuovamente. Caleb non dimentica di essere lì per una missione: deve educare Livvie. Ed è proprio quello che inizia a fare, umiliandola in ogni modo possibile e cercando di sottometterla, privandola di ogni suo diritto.

"Mi insegnò alcune frasi in russo e le azioni da intraprendere quando le sentivo. Insisteva perché strisciassi, lo chiamassi padrone e mi sottomettessi a una serie di umiliazioni che servivano a farmi superare la mia timidezza."

Il lettore, che ha modo di osservare le vicende con occhio critico dall'esterno, non può far a meno di notare le miriadi di emozioni contrastanti che provano i protagonisti nel corso della storia.
Livvie, nonostante tutto, è innamorata di Caleb e non riesce a tenere a freno i suoi sentimenti, mentre lui, determinato e per nulla disposto a fallire, finisce per spezzare il cuore della protagonista.
Una sera Caleb porta la schiava Celia nella sua stanza e impone a Livvie di guardarli mentre i due hanno un rapporto.
La ragazza è terribilmente ferita, ma la sua vendetta non tarderà ad arrivare. Come reagirà Caleb? Proseguendo il racconto diventa sempre più cupo, enigmatico e malizioso... finché, ad un certo punto, tutto cambia. Ad una decina di capitoli dalla fine del romanzo avviene una trasformazione, non solo a livello linguistico, ma anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi.
Un colpo di scena metterà completamente a soqquadro la vita di Caleb, permettendo al protagonista di osservare i fatti sotto una luce nuova, di riflettere e decidere da che parte stare. Nel primo romanzo è stata più volte sottolineata la sua lealtà assoluta ed irremovibile nei confronti di Rafiq. Ora le carte in tavola sono state mischiate ed è giunto il momento per il protagonista di iniziare una nuova partita.
Caleb e Livvie, però, non potranno più rimanere insieme e saranno costretti a separarsi.

"Vivi per me, Gattina. Sii tutte le cose che non saresti mai con me. Va' a scuola. Incontra un ragazzo normale e innamorati. Dimenticami."

Quale sarà l'enorme segreto che porterà Caleb a rimuginare sul suo passato e sul suo presente? Come mai all'inizio del romanzo Livvie è in un ospedale e soprattutto, dove è finito il protagonista?

Tirando le somme, non posso che ritenermi insoddisfatta di questo romanzo. "Dark Red" non solo è una lettura noiosa, cruda ed inquietante, ma è anche estremamente volgare, nelle scene e nel linguaggio. Non voglio apparire prevenuta, ho già letto libri di questo genere in passato, ma mai prima d'ora ho fatto così fatica a proseguire una lettura. L'unica nota positiva è che andando avanti, quando avviene il colpo di scena, c'è un piccolo miglioramento. Il problema è che non è sufficiente per far cambiare il mio giudizio.

In conclusione vi invito sinceramente a non leggere questa serie.