Dark Black di CJ Roberts - Recensione

Miei cari lettori, oggi vi parlo di Dark Black, terzo volume della Captive Series scritta da CJ Roberts.

Personalmente parlando, più che considerare “Dark Black” come un romanzo vero e proprio, credo sia più opportuno ritenerlo una sorta di epilogo arricchito rispetto a quello precedentemente letto in “Dark Red”.

Voce narrante della vicenda è Caleb, il quale racconta al lettore cosa è accaduto esattamente la fatidica sera al Paseo e come si è sentito nel rivedere Livvie dopo un anno di lontananza.

Nonostante in principio si noti un miglioramento del registro linguistico che va ad attutire quello volgare precedentemente utilizzato, purtroppo però i dialoghi restano comunque poco chiari.
Inoltre, nei momenti in cui si entra nel vivo della storia, subentra nuovamente un linguaggio che personalmente ho trovato davvero troppo scurrile.

Il romanzo in sè è breve, tanto da sembrare quasi una novella, ed inoltre non aggiunge granché a ciò che noi lettori abbiamo avuto modo di scoprire in precedenza.
Dopo il lungo periodo di separazione, Caleb, senza dare spiegazioni, torna da Livvie. La ragazza a primo impatto appare radicalmente cambiata, fortificata dall'esperienza brutale che ha subito.
Caleb è convinto che il loro incontro li possa far tornare quelli di un tempo, peccato però che non abbia considerato l'ipotesi che Livvie, nel mentre, si sia fatta una nuova vita.
Come già sappiamo, però, l'amore che li lega ha la meglio su tutto il resto ed insieme si sforzeranno di cancellare dalla mente i brutti ricordi al fine di ricrearne di nuovi.

Non posso negare di essere rimasta delusa da questo lungo epilogo perchè non ha fornito le risposte che desideravo a proposito di alcuni interrogativi rimasti in sospeso nel romanzo precedente. Mi sarebbe tanto piaciuto leggere di Caleb che affronta i suoi nemici o che conosce finalmente suo padre, l'uomo che ha sempre voluto uccidere e che ha costantemente odiato senza averlo però mai conosciuto.

Il semplice e banale motivo per cui ho continuato a leggere questa serie è stata la mia innata curiosità: volevo proprio vedere fino a che punto l'autrice si sarebbe spinta. Purtroppo, ad oggi, non posso che mantenere il mio giudizio costantemente negativo al riguardo.

Chissà che in “Dark Shade” non ci sia una svolta?