Tutto quello che vorrei di R.L. Mathewson - Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo del sesto volume della "Neighbors series" firmato R.L. Mathewson, edito Newton Compton.

Protagonisti di questo romanzo sono Carrin e Marybeth. I due ragazzi si conoscono da quando avevano sette anni e fin da subito si sono trovati in sintonia, arrivando addirittura a comprendersi con un semplice sguardo. L'amicizia che li lega è talmente forte e profonda da renderli quasi un'unica persona, un unico cuore e, nonostante la giovane età, Carrin è convinto di aver trovato la donna della sua vita.

"Io ti sposerò" annunciò il bambino con tono annoiato, attirando l'attenzione di Marybeth, mentre la osservava dondolarsi a testa in giù.

Da piccoli i due protagonisti hanno dato il via ad un passatempo che causerà non pochi problemi sia a loro, che alle rispettive famiglie. Il gioco in questione consiste in doppie sfide nelle quali nessuno dei due può sottrarsi a quello che l'altro propone, e sarà proprio questa la causa della rottura della loro amicizia vent’anni dopo.

I due, ormai cresciuti, sono vicini di casa. Lui è un poliziotto, professione alquanto curiosa e strana per un Bradford, che come ben sappiamo non sono proprio amanti della legge, mentre lei lavora per l'azienda di costruzione della famiglia di Carrin come pittrice. Anche se non è una Bradford di nascita, Marybeth si è amalgamata bene nel gruppo e si sente serena e a proprio agio. Ad oggi, oltre che ad essere ottimi amici, i protagonisti sono anche fantastici amanti.
L’ottima conoscenza reciproca e il loro intendersi al volo, infatti, porta i due giovani a cedere alla passione. Se per la ragazza è solo sesso, per Carrin invece significa molto di più: i sentimenti che prova per lei sono sempre più intensi e i battiti sfrenati del suo cuore quando sono insieme ne sono la conferma.

"Ti ho amato dal momento in cui ti ho visto stringer i pugni e colpire tuo fratello e so che anche tu mi ami."

Tutto sembra andare per il meglio, nessuna responsabilità e nessun impegno, fino a che un giorno Carrin ha la brillante idea di lanciare a Marybeth una doppia sfida senza via di scampo: deve sposarlo!
Di fronte a una simile e pazza richiesta si pensa che l’amicizia tra i due sia destinata a finire.

Con i denti stretti, lui annuì e le passò accanto, diretto verso la porta. "Addio, Marybeth."

Marybeth però, da brava giocatrice, non è disposta a perdere e, nonostante non sia d'accordo, decide di sposarlo ugualmente. Questo porta così di conseguenza i due protagonisti a continui litigi e ad un’inevitabile rottura della loro amicizia. La ragazza non ha mai voluto sposarsi e in particolare avere figli, a differenza di Carrin che non aspettava altro. Marybeth è sfinita, non è in grado di sostenere ancora per molto questa assurda situazione. Il disagio che prova verso il suo corpo, unito con i sentimenti che prova per Carrin non le lasciano altra soluzione se non quella di chiedere il divorzio, che ovviamente lui non le concederà.

La protagonista non si sente all'altezza del suo migliore amico, lo ama e l'ha sempre amato, ma il non poterlo rendere felice come lui merita la fa sentire in difetto.

A cosa si riferisce Marybeth? Riuscirà Carrin a farla ragionare? Il suo amore basterà a farle cambiare prospettiva?

Ho amato ogni singolo libro di questa serie, ma ad essere sincera questo romanzo non mi ha entusiasmata particolarmente. Mi aspettavo molto di più. Ho travato la storia in certi punti troppo superficiale ed i dialoghi un po' ripetitivi. Il rapporto tra i due protagonisti mi è piaciuto: la loro è un tipo di amicizia che tutti vorrebbero nella propria vita, ma per quanto riguarda il resto nella vicenda aleggia parecchia confusione. La doppia sfida lanciata da Carrin l'ho trovata molto simpatica, pensavo e speravo quindi che, a quel punto, Marybeth si sarebbe confidata con lui dicendogli la verità. Purtroppo però così non è stato e convolare a nozze ha reso poi, per mancanza di sincerità, entrambi molto scontenti.
Nel complesso il romanzo, nonostante mi sia piaciuto meno rispetto ai precedenti, lo consiglio a chi è in cerca di una lettura leggera, divertente e poco impegnativa. Apprezzo molto la Mathewson come scrittrice e fino ad oggi non ha mai deluso le mie aspettative, posso quindi passarle questo piccolo cedimento, con la speranza che il prossimo volume possa riconquistarmi nuovamente appieno!