Find me. Ora di Kathinka Engel - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo edito Sperling & Kupfer uscito qualche mese fa, ovvero: “Find Me. Ora” scritto da Kathinka Engel, primo volume di una trilogia di titoli autoconclusivi (Find Me. Ora #1, Hold Me. Qui #2, Love Me. Per sempre #3).

Tamsin, la protagonista, è una giovane benestante che, in seguito alla morte del nonno, decide di trasferirsi in California per fuggire dall’opprimente ambiente familiare che in tutti questi anni non ha fatto altro che tarparle le ali.
Stufa di sottostare alle decisioni dei suoi genitori, rigorosamente impostati, Tamsin trova finalmente il coraggio di fare i bagagli e di iscriversi alla facoltà di letteratura all’università di Pearley.
Qui troverà non solo un piccolo appartamentino adatto alle sue esigenze, ma anche vecchie e nuove amicizie.

Goditi la vita fino in fondo. Farò tesoro del consiglio di mio nonno. A partire da questo momento. Oggi ho interpretato la parte della brava ragazza obbediente per l’ultima volta, perché per la prima volta ho preso una decisione solo per me stessa.

Rhys, dopo ben sei anni, è finalmente uscito dal carcere. Accusato ingiustamente di spaccio, ora è un giovane uomo che non sa da che parte cominciare per rimettere in sesto la sua vita.
Fortunatamente al suo fianco ci sarà Amy, un’assistente sociale gentile e premurosa che tenterà in tutti i modi di reinserirlo nella società il più pacatamente e garbatamente possibile.
Sarà proprio lei a fornirgli non solo abiti ad alloggio, ma anche l’opportunità di cominciare a lavorare come barista al Mal’s Cafè.

“Bene, signor Bolton”, dice Powell, una delle guardie, “spero proprio di non rivedere più la sua faccia qui dentro, sia per lei sia per noi”.
E’ la prima volta in vita mia che qualcuno mi chiama “signor Bolton”. Negli ultimi sei anni sono stato Bolton, oppure “52899”, inquilino del carcere minorile di Pearley.

Sarà proprio qui che Tamsin e Rhys si incontreranno per la prima volta. Lei, solare ed estroversa, lui timoroso e burbero. Riusciranno due mondi così distanti ad incontrarsi e a completarsi?
Riuscirà il sorriso della protagonista a riaccendere le emozioni di Rhys, rimaste assopite per tutto questo tempo?

Mi metto a sedere e mi passo le mani sul viso. Non va bene. A parte il fatto che Tamsin non vuole avere niente a che fare con gli uomini in generale, e sicuramente con me in particolare, non posso permettermi di pensare ai miei bisogni fisici. Abbasso lo sguardo sulle cicatrici tonde che ho sul petto e sullo stomaco, e la vergogna che provo cancella qualsiasi immagine felice dalla mia testa.

“Find Me. Ora” di è una storia semplice, ma dolce. È un romanzo che parla di accettazione, di comprensione, di perdita. Sia Tamsin che Rhys dovranno ritrovarsi, anche se in modo diverso, dopo anni di annullamento.

Tamsin è una figura molto positiva, determinata e premurosa. Questi elementi saranno un toccasana per Rhys, il quale scoprirà per la prima volta che il contatto umano non avviene soltanto per ferire, ma anche e soprattutto per amare. La protagonista dovrà lottare a lungo per far breccia della corazza del ragazzo verso il quale, a poco a poco, inizierà a provare qualcosa di grande, nuovo e totalizzante.
Purtroppo però, oltre alle mille problematiche attuali, la coppia dovrà far fronte anche ai demoni del passato di Rhys che aleggiano e coesistono tutt’ora nel suo presente.

Lo stile di scrittura è fluido e discretamente dinamico. Tralasciando i primi capitoli in cui viene ripetuto diverse volte qualche concetto, la lettura vola in un soffio.

Sia Tamsin che Rhys si faranno delle promesse per poi infrangerle poco dopo, perché tenere a distanza un’anima affine alla tua non è mai semplice.
Se siete dunque alla ricerca di un libro in cui vengono amalgamate bene tenerezza e difficoltà, “Find Me. Ora” è perfetta per voi.