Non pensavo fosse amore di Brittainy C. Cherry - Recensione

Con “Non pensavo fosse amore” ho ufficialmente letto cinque libri su sette (editi in Italia dalla Newton Compton Editori) di Brittainy C. Cherry e, se c’è una cosa che ho capito, è che questa donna non sbaglia un colpo!
Se cercate una storia romantica, passionale e tormentata affidatevi a lei, sono certa che con le sue parole riuscirà a far breccia nel vostro cuore.

Grace si è smarrita. Dopo aver ufficialmente chiuso la relazione con suo marito sente di non avere più un posto nel mondo e ciò che la spaventa maggiormente è l’idea di dover tornare a casa per comunicare la notizia a sua madre.
La protagonista è una giovane donna che pensava di aver tutto: una vita (quasi) perfetta, un lavoro, un uomo fantastico e fedele… eppure a quanto pare anche coloro che appaiono innocenti e puri hanno delle ombre. Perdonare un tradimento non è mai facile, ma Grace sarebbe stata disposta a farlo, pur di non perdere ciò che lei e Finn avevano costruito con cura in questi anni.
Purtroppo però, lui non l’ama più e non la vuole più al suo fianco.

Chester, in Georgia, era casa per noi. La cittadina in cui eravamo cresciuti, ci eravamo innamorati e promessi per sempre. Finn aveva vissuto lì negli ultimi otto mesi, da quando aveva trovato un lavoro fisso all’ospedale. Erano passati otto mesi da quando mi aveva chiesto la separazione. Otto mesi da quando aveva detto che avremmo dovuto mettere in vendita la casa. Otto mesi da quando era uscito dalla mia vita e non l’avevo più sentito fino alla vendita della nostra casa ad Atlanta. Mi passò davanti, ma mi guardò solo quando fu costretto. Eppure lo amavo, nonostante il sentimento non fosse reciproco.

Tornare a Chester sarà difficile, perché in quel paesino tutti sanno tutto di tutti, i pettegolezzi sono all’ordine del giorno e, sebbene la gente del luogo sembri cordiale e premurosa, in realtà nasconde artigli pronti a squarciarti non appena gli volti le spalle.

Grace fa capolino in Georgia nelle vesti di donna nuova ed è proprio con questo nuovo abito che si presenta a Jackson, il mostro di Chester, il figlio di un alcolizzato che non fa altro che combinare guai.
Jackson vive ai margini della cittadina, discriminato e maltrattato da tutti. È un ragazzo che ne ha passate tante e che è stato travolto dal dolore della perdita più di una volta e con sfaccettature diverse.
Vive gestendo l’officina del padre aiutato da suo zio e, nel tempo libero, per sfogare la sua rabbia repressa, le sue insicurezze e le sue paure, va a letto con qualsiasi donna gli capiti a tiro.

Quando li sentivo sussurrare, restavo in silenzio. Quando mi sputavano addosso, proseguivo, anche se, a volte, quando mi sentivo particolarmente violento, ringhiavo. Se la facevano sotto dalla paura. Sono sicuro che qualcuno di loro abbia davvero pensato che fossi un lupo mannaro o qualcosa del genere.
Idioti.
«È proprio come suo padre… spazzatura buona a nulla», borbottò qualcuno.

Apparentemente lui e Grace non potrebbero essere più diversi, eppure hanno una cosa in comune: sono entrambi spezzati.

Deve esserci un momento in cui i pezzi rotti smettono di rompersi, giusto?

Nonostante le voci che girano su di lui, la protagonista lo guarderà sempre con occhi sinceri e gentili. Purtroppo però Jackson è una figura inaccessibile e difficile da gestire, per cui le cose non saranno affatto semplici... senza contare del fatto che: a Chester tutti parlano, Grace risulta ancora legalmente sposata, sua madre farà di tutto per farla tornare con suo marito e quest’ultimo le spezzerà ulteriormente il cuore con verità che creeranno in lei crepe davvero profonde.

«Non c’è niente di male ad amare qualcuno anche quando ci fa un torto. Non puoi fingere che i tuoi sentimenti non esistano perché hai paura di cosa possano significare. A volte, la cosa più difficile al mondo è amare qualcuno che ti ha spezzato il cuore».

“Non pensavo fosse amore” è una storia toccante, in cui si enfatizzano in particolar modo due tematiche: la scoperta di sé e la ricerca della verità.

Grace, per tutta la vita, non ha fatto altro che eseguire degli ordini. Non ha mai avuto la possibilità di esprimere un parere, piuttosto che una preferenza o un giudizio. Sulle sue spalle è costantemente gravato il peso dell'apparenza e della perfezione, due concetti che le sono stati inculcati dalla madre.
Nel momento in cui la fine del suo matrimonio mette completamente a soqquadro la sua vita, ecco che Grace si rende conto di quante cose si è persa sino ad ora. Oltre al fatto che non sa assolutamente nulla di sé.
E dunque decide di abbandonare le maschere e cominciare a vivere veramente.

Jackson è un ragazzo con un passato davvero difficile e un presente altrettanto opprimente. Costretto a fare da genitore a colui che dovrebbe rivestire nella sua vita il ruolo di padre, si limita a sopravvivere eliminando ogni tipo di emozione o sentimento ed imponendosi di non mostrarsi mai fragile.

Grace e Jackson capiranno in poco tempo di essere complementari, due lati della stessa medaglia. Cosa ne sarà di loro?

E' ormai chiaro che Brittainy C. Cherry sia una delle mie autrici di romance preferite per cui cosa vi posso dire? Leggete “Non pensavo fosse amore”, sono certa che non ve ne pentirete!