Nevernight. Mai dimenticare di Jay Kristoff - Recensione

Buonasera lettori, oggi è il mio turno di parlarvi dell'acclamatissimo “Nevernight. Mai dimenticare”, primo libro della trilogia scritta da Jay Kristoff. E per cominciare... vogliamo fare i complimenti alla Mondadori Oscar Vault per la cura e l'attenzione che ha dedicato a questi volumi? Ma quanto sono belli?

La protagonista della storia è Mia Corvere e la narrazione, che spazia tra presente è passato, permette al lettore di assimilare appieno non solo le varie sfumature del suo carattere, ma anche e soprattutto gli avvenimenti della sua vita che più l’hanno segnata nel profondo.

A soli dieci anni Mia assiste all’impiccagione del padre e sarà proprio in quest'occasione che sua madre pronuncerà delle parole che la giovane ricorderà per sempre:

“Mai tirarsi indietro. Mai avere paura. E mai, mai dimenticare”

Queste frasi diventeranno per lei un confortante mantra da ripetere nei momenti difficili.

In quello stesso terribile giorno, i medesimi uomini che hanno ordinato l’impiccagione del padre torneranno poi per catturare lei, sua madre e il suo fratellino.
Mia, fortunatamente, riesce a scappare, ma la sua famiglia viene rinchiusa nella pietra filosofale, una prigione senza via d’uscita.

A distanza di sei anni, Mia è una donna forte che si nutre di odio e vendetta. Grazie al suo Shahiid, Mercucio, la protagonista intraprenderà un tortuoso e pericoloso percorso che la porterà alla Chiesa Rossa.

La Chiesa Rossa è una scuola di aspiranti assassini che agiscono nel nome della Mannaia, la dea della notte. Qui Mia studierà le armi, i veleni e l’antica arte della seduzione. Si ritroverà a combattere contro i suoi nemici e talvolta anche contro i suoi amici.

“Allora Mia cominciò a comprendere l’enormità di tutto quanto. La realtà di dove si trovava. Ciò che stava facendo. Questo posto era una forgia dove venivano affilate Lame e scolpita la morte.”

Mia però, ad un certo punto, si troverà di fronte ad un bivio: se per molti anni ha sognato di vendicare la sua famiglia, adesso è davvero disposta a rinunciare a quello che è diventata?

Al tempo stesso verrà a conoscenza di alcune abilità che ignorava di possedere: secondo i suoi shahiid, Mia è un tenebris, è stata dunque toccata dalle tenebre ed ha la capacità di controllarle e usarle a suo piacimento.

“Filo dopo filo, intrecciò l’oscurità con dita abili, come una sarta che filava un mantello… un mantello su cui occhi sprovveduti avrebbero potuto smarrire la strada. Un manto di ombre. Come ogni potere, richiede un tributo. Mentre Mia tirava le ombre attorno a sé, nei suoi occhi la luce si affievoliva.”

Riuscirà Mia a proseguire in questo cammino di tenebre?

Che dire, dopo un inizio lento e tortuoso, in cui lo scrittore non ci ha risparmiato nessun dettaglio angosciante o scena cruda, ecco che finalmente la storia entra nel vivo e la lettura diventa più scorrevole e chiara.
Leggendo “Nevernight. Mai dimenticare” vi ritroverete in una vicenda pazzesca ricca di colpi di scena e suspense, in cui nulla è come sembra.

Una battaglia senza regole dove ci saranno morti e mutilazioni, sangue e viscere in cui nessuno verrà risparmiato. Nemmeno noi lettori.

Il mondo inventato da Jay Kristoff è semplicemente affascinante ed estremamente originale ed anticonvenzionale.
Dalla descrizione di Goodsgrave a quella della Chiesa Rossa, l'autore ci offre una visione completa sia del mondo e che degli ambienti in cui vive la protagonista, permettendoci di comprendere appieno la situazione storica-politica del romanzo.

Uno stile complesso che vi farà innamorare della penna di questo sadico autore. Vi assicuro che, a causa dei costanti colpi di scena, non riuscirete a staccarvi dalla lettura di questo romanzo fino alla fine, momento in cui entrerete nell'ennesima e decisiva spirale di curiosità e perplessità che vi farà venire voglia di iniziare “Nevernight. I grandi giochi” (Nevernight #2) in men che non si dica.