Il giglio d'oro di Laura Facchi - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di un libro pubblicato di recente dalla De Agostini, ovvero: "Il giglio d'oro" di Laura Facchi. Scritto interamente in terza persona, il romanzo in questione è il primo volume di una serie e di conseguenza presenta una struttura prevalentemente descrittiva ed introduttiva, che permette al lettore di entrare nell'ottica dell'ambientazione della storia. Questo aspetto è fondamentale soprattutto perché "Il giglio d'oro" è un distopico con una accentuata nota fantasy.
Sin dalle prime pagine, con l'espediente dei POV alternati, l'autrice fornisce al lettore una chiara visione di quella che è la vita sulla Terra e su Lundea.

Lundea è il pianeta gemello della Terra ed entrambi sono strutturati nello stesso modo: che sia per i laghi, i fiumi, i continenti, i mari o le foreste. Quello che sostanzialmente li distingue, però, è che la vita su Lundea un tempo era migliore e molto più pacifica rispetto che sulla Terra.
I Lundeani sono avanti anni luce nel ramo della scienza e del progresso e nutrono un rispetto così profondo per il loro pianeta da utilizzare prevalentemente il nevio, una sostanza che non inquina, alla base di tutto.
Purtroppo però ora Lundea si trova in un momento di grave crisi e conflitto: il nuovo capo che si è autoproclamato tale, Grondon, ha bloccato completamente il rifornimento di nevio per sottomettere l'opposizione al suo volere, non preoccupandosi però di aver lasciato la popolazione senza riscaldamento e acqua corrente.

La protagonista della storia è Astrid, una ragazza che vive sulla terra dall'aspetto unico e bizzarro al tempo stesso a causa dei suoi capelli bianchi ed occhi viola.
Astrid ha perso la mamma quando era ancora molto piccola e non ne conserva tanti ricordi ed il padre l'ha cresciuta sotto una campana di vetro, tenendola lontana dalle feste, dai social network e da qualsiasi altro svago adolescenziale.
La vita della protagonista viene completamente stravolta il giorno che, casualmente, si ritrova alla fermata dell'autobus da sola con Adam, uno dei ragazzi più popolari della scuola che, dietro al fisico statuario e alla bellezza disarmante, nasconde molto altro.

Dopo tutto questo tempo trascorso in casa, senza aver vissuto appieno i suoi anni migliori, l'incontro tra Astrid e Adam porterà la protagonista a provare emozioni mai sentite prima.

"Il pensiero di Adam non mi abbandona nemmeno per un attimo, lo scaccio e lui ritorna. Non vedo l'ora di rivederlo, ma ho anche molta paura. E se quella di ieri fosse stata una parentesi senza importanza?"

Su Lundea, invece, il protagonista è Kami, il figlio di Grondon.
Anche lui, come Astrid, dopo aver perso da piccolo la mamma, è stato cresciuto dal padre ed ha sempre seguito i suoi insegnamenti senza mai disobbedirgli.

Kami è un ragazzo ricco di sani valori che vede però distruggere costantemente dal padre, diventato ormai un tiranno.
In seguito ad un'esecuzione di giovani ragazzi, Kami decide di scappare e di fuggire al di fuori delle mura di cinta dove scopre una verità agghiacciante. Il padre ha interrotto le forniture di nevio all’intera popolazione al fine di piegarla al suo volere. Questo farà sorgere ancora più dubbi e rabbia nei confronti della figura paterna che, nonostante tutto, ha sempre considerato il suo unico punto di riferimento. Kami non sa più cosa pensare e poco dopo, sul suo tragitto, si imbatte in due ragazzi che lo accompagnano dal capo della resistenza, nata per fronteggiare il nuovo leader.

"Si sente un pupazzo privo di volontà nelle mani di Grondon. Per troppo gli ha obbedito senza farsi domande, dando per scontato che le sue decisioni fossero sempre giuste. Ha appoggiato il suo progetto senza pensare a quali ripercussioni avrebbero avuto sulla gente. Non ha perso tempo a riflettere sugli effetti collaterali che adesso sono lì, davanti ai suoi occhi, su quell'altare bianco. Cambiare qualcosa significa distruggere quel che c'era prima: a volte basta un leggero colpo di spugna, altre volte è necessaria la morte. Kami questo non riesce più ad accettarlo."

Kami organizza quindi, con l'aiuto della resistenza, un piano per spodestare definitivamente Grondon ma, poiché uccidere il tiranno è una missione quasi impossibile, il protagonista decide di coinvolgere il Giglio d'oro.

Astrid, sulla Terra, non sa nulla della sua natura. E' cresciuta convinta di essere terrestre, ma le cose non sono così semplici. Un giorno si presenta da lei un Bordo, una navicella spaziale, e proprio grazie ad essa verrà a conoscenza di verità che fino a quel momento le sono state precluse, completamente nascoste. Scoprirà che la macchia a forma di giglio che ha sulla spalla le fornisce un grande potere ma anche grandi responsabilità ed inoltre verrà messa davanti ad una scelta: rimanere sulla terra oppure andare a Lundea. L'amore che la lega ed Adam, però, ora è più forte e la protagonista non è pronta a lasciarlo.

"Non te ne andrai vero?" Mi guarda con occhi imploranti. Adesso capisco la sua paura, la sua rabbia e il suo senso di disorientamento.
"Non mi muovo da qui, non adesso che ti ho trovato." Se il Bordo fosse arrivato una settimana fa, forse avrei fatto considerazioni diverse.

Ma cosa deciderà dopo aver parlato per la prima volta con Kami? Sceglierà il suo cuore o salverà Lundea dal suo tiranno? Cosa lega Kami e Astrid?

Questo romanzo mi è piaciuto tantissimo. Sebbene, essendo il primo di una serie, sia prevalentemente di carattere introduttivo, non è privo di azione e colpi di scena, anzi. La storia è strutturata benissimo e sviluppata in maniera eccellente. La curiosità è alla base di tutto, è ciò che dà vita alle vicende, alimentandole, nutrendole.
Personalmente ho trovato i personaggi poco approfonditi, avrei preferito scoprirne di più. Quando Astrid viene a conoscenza della sua vera natura si tramuta in una creatura senza limiti o freni.
Il personaggio di Kami è quello che ho preferito. Sin dal primo capitolo cambia le carte in tavola, arrivato al punto di non ritorno non esita un secondo ad abbandonare il padre e la sua casa pur di lottare per ciò in cui crede. Non ha mai ripensamenti, anche nel momento in cui escogita un piano alternativo per liberarsi di Grondon, non mostra segni di cedimento. Si infiltra nella resistenza e, in poco tempo, impone la sua presenza anche a chi non si fida di lui, soprattutto a causa delle sue origini.

Alcuni particolari di questo romanzo mi hanno lasciata un pochino perplessa ma nonostante ciò, "Il giglio d'oro", è una lettura travolgente, originale e piacevole, che non posso fare altro che consigliare a tutti voi.