Love Generation – Generazione D’amore di Noelle Olsen - Recensione

Buongiorno lettori, vi parlo oggi del romanzo d’esordio “Love generation – Generazione d’amore” di Noelle Olsen.

Molti di voi assoceranno sicuramente questo titolo alla famosa canzone di Bob Sinclar che ha fatto da colonna sonora ai mondiali di calcio nel 2006. Questo collegamento, infatti, sarà presente nel libro e permetterà al lettore di tornare indietro nel tempo, facendogli rivivere quegli istanti indimenticabili.

Le vicende di un gruppo di ragazzi al loro ultimo anno di liceo, la preparazione per l’esame di maturità e della patente, gli amori tormentati, il difficile rapporto con i genitori ma soprattutto il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta sono i temi affrontati in questo romanzo.

La protagonista è Arianna, una ragazza dai capelli biondi e gli occhi chiari, una studentessa diciottenne piena di sogni che trascorre le giornate immersa nella sua routine quotidiana: solite amiche, solita scuola e il solito fidanzato, Lapo.
Dopo anni con lui, le cose non sono più le stesse. La monotonia e la poca passione hanno preso il sopravvento e questo porta la protagonista a voler provare nuove emozioni ed esperienze.
Dentro di lei, infatti, iniziano a nascere tenui sentimenti per Tommy, il classico ragazzo altezzoso e sciupa-femmine del liceo. Destino vuole che i due ragazzi si incrocino spesso tra una lezione e l'altra oltre che alle feste, e il cuore di Arianna inizia finalmente a battere di nuovo all'impazzata.

La svolta avviene nella seconda parte del romanzo dove troviamo una Arianna trasformata, cresciuta e ormai adulta che si trova a fare i conti con nuove responsabilità ed a dover affrontare difficoltà che la vita le pone davanti in questa delicata fase che è l’adolescenza.

Dopo che tutti i suoi sogni sembravano realizzati, infatti, riceverà una sconvolgente notizia che la riporterà alla cruda realtà, un'informazione che distruggerà per sempre la sua vita perfetta e i suoi sogni più grandi e che la obbligherà a compiere scelte complicate.
Alle vicende di Arianna e Tommy si affiancano quelle di amici e familiari della protagonista. Questo aspetto, personalmente, non l’ho apprezzato, anzi, mi ha portato completamente fuori strada rispetto a quello che è il filo narrativo principale della storia.

L’adolescenza è un periodo difficile per la maggior parte dei ragazzi. Primi amori, grandi sogni, voglia di far sentire la propria voce, volare con la fantasia, essere indipendenti. Tutto questo viene poi ridimensionato quando ci si accorge che “niente è per sempre”, quando subentrano le responsabilità, la vita vera.

L’idea di affrontare questi temi, unita al ricordo dei mondiali di calcio del 2006 è stata indubbiamente un'iniziativa carina... purtroppo, però, il romanzo non è riuscito a catturarmi appieno e ho trovato davvero confusionaria la variazione stilistica dalla prima alla terza persona, oltre che il numero così elevato di personaggi.

Per tutte queste ragioni, purtroppo, non posso ritenermi pienamente soddisfatta di questa lettura.