Green di Kerstin Gier - Recensione

Al termire di "Blue" abbiamo lasciato Gwen con il cuore spezzato a causa del tradimento di Gideon, ed è proprio da questo contesto che il terzo ed ultimo romanzo riparte.
Nonostante Gwen sia spesso affiancata da suo nonno, Lord Lucas, e dal fedele gargoyle Xemerius, al fine di distrarsi, non riesce comunque ad evitare di incontrare Gideon. Gideon che non si arrende, anzi. Non sopporta questa situazione, nè come si sono lasciati. Vuole un confronto, un chiarimento o anche solo riuscire a parlare, e farà di tutto per riuscirci.

"<Be', sai, ora che lo so comunque non funzionerebbe più. Detto tra noi, era un piano davvero demenziale. Le persone innamorate non sono piu influenzabili delle altre, a contrario! A causa di tutti gli ormoni in circolo non si può mai prevedere che cosa faranno.
Però per amore si fanno cose che altrimenti non si farebbero. Quando si ama, l'altro improvvisamente diventa più importante di noi stessi. Ci si sacrifica..>"

Pur pronunciando parole dolci Gideon propone a Gwen di limitare il loro rapporto ad una semplice e casta amicizia. Riusciranno i due protagonisti a tenere le distanze l'uno dall'altro?

Fortunatamente nel frattempo Gwen viene in possesso del primo cronografo, quello rubato da Lucy e Paul alla Loggia, contenente il sangue dei dieci viaggiatori prima di loro. Ma le ore passano e Gwen non ha ancora molto tempo da trascorrere nel passato con il nonno per indagare su quale sia il reale piano del conte, poichè è stata invitata proprio da quest'ultimo ad un ballo al quale deve partecipare con Gideon.
Abbiamo già avuto modo di assistere alla mente manipolatrice del conte, e anche in questo romanzo farà di tutto pur di ottenere ciò che vuole. Infatti, l'invito non è altro che una trappola. Il suo unico scopo è quello di sfruttare i due protagonisti come esca e poter finalmente catturare la spia dell'alleanza fiorentina infiltrata tra i suoi ranghi.
Proprio durante questo evento i primi pezzi del puzzle che costituiscono la storia ritrovano il proprio posto.

"Vidi il mio viso impallidire, finchè la mia pelle fu dello stesso colore della parrucca. Meravigliata guardai le mie palpebre fremere e poi abbassarsi.
[...Vidi Gideon, pallido di collera, lanciarsi su Alastair...]
[...Gwendolyn! Oddio! Gwenny! Ti prego,no!
Troppo tardi! non vedete che la vita la sta lasciando?
[...Ti amo Gwenny, ti prego, non mi lasciare.."

Pur essendosi già svolte numerose vicende, siamo solo a metà della storia. La strada è ancora lunga e costellata di misteri.

In seguito a questo episodio un sera Gideon si presenta a casa di Gwen, con l'intenzione di parlarle in privato e suscitando così la delusione di Charlotte e della madre.
Gideon scopre le sue carte e racconta a Gwen del suo incontro con Paul, avvenuto in un viaggio che lo ha portato nel 1912, e di come gli abbia salvato la vita. Le rivela in particolare di come Paul gli abbia fornito delle infomazioni e documenti preziosi. Gwen inoltre verrà a conoscenza di un segreto che non ha niente a che vedere con i viaggiatori, bensì con la sua famiglia, e che metterà in dubbio ogni cosa. Per sua fortuna ad aiutarla e sostenerla non solo ci sarà la sua migliore amica, ma anche Gideon e il fratello: Raphael.

Facendosi affidamento l'un l'altra i ragazzi riusciranno a comprendere il vero motivo per cui il conte di Saint Germain desidera chiudere il cerchio, inserendo nel cronografo il sangue dei dodici viaggiatori. Uno scopo che ha poco a che fare con la salvezza dell'umanità e molto a che fare con l'immortalità del singolo.

Riusciranno Gwen e Gideon a salvare l'umanità? Come è possibile che Gwen sia ancora viva dopo essere stata pugnalata? Chi è veramente il conte di e qual è il suo reale scopo?

Non vi resta che scoprirlo leggendo l'ultimo romanzo. Anche se in alcuni punti un po' confuso e poco chiaro, direi che sono soddisfatta del finale di questa incredibile, appassionante e travolgente trilogia.