Another Love. Storia di Oliver di Erich Segal - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo del seguito di “Love Story” di Erich Segal, ovvero: “Another Love. Storia di Oliver”, edito Sperling & Kupfer.

** Attenzione! Sconsiglio la lettura di questa recensione qualora non abbiate ancora letto il primo volume della duologia**

Oliver non si è più ripreso dalla morte di sua moglie Jenny. Sebbene siano passati quasi due anni, il dolore è ancora tangibile e silenziosamente opprimente, come l'ombra di un fantasma che non vuole dargli tregua. Oltre a sovraccaricarsi di lavoro e a vivere nel ricordo di un amore che non ha futuro, il giovane non sente più niente, nemmeno rabbia per la perdita o paura per ciò che il destino ha ora in serbo per lui.

“Oliver, tu sei malato.”
“Io sono cosa?”
“Sei molto malato.”
L'esperto che pronunciò tale diagnosi sconvolgente si era avvicinato alla medicina molto tardi nel corso della sua vita. A dire il vero, fino ad oggi credevo che fosse un pasticcere. Si chiamava Philip Cavilleri. Un tempo sua figlia Jenny era mia moglie. Era morta. A noi, sopravvissuti, il lascito di diventare l'uno il guardano dell'altro.

Suo cognato Phil non sa più cosa fare. Preoccupato per il genero cerca in tutti i modi di stargli accanto, di indurlo ad uscire e a conoscere gente nuova. Brancolare nel passato non gli fa bene, per cui l'uomo, avendo più esperienza ed avendo già vissuto una situazione simile, cerca di proiettare Oliver verso nuovi orizzonti e nuovi legami.

Il protagonista è confuso e perso a tal punto che decide di rivolgersi ad uno psicologo. Le sedute lo aiutano a far venire a galla tutti i dubbi, il dolore e la frustrazione che sino a quel momento aveva chiuso a chiave dentro di sé, ed ecco che, in concomitanza con tutto ciò, incontra una donna, Marcie.

“Ehi... sei una campionessa?” chiesi.
“Perchè me lo chiedi?” rispose neanche troppo ansante.
“Mi hai superato come un fulmine...”
“Non stavi correndo poi tanto veloce.”
Ehi, voleva essere un insulto, quello? Chi diavolo era questa?
“Ehi, voleva essere un insulto, quello?”
“Solo se hai un ego fragile”, replicò.

Marcie sembra una modella, è bellissima e sfuggente. Appare forte ma, così come Oliver, nasconde infinite crepe e fragilità. Tra i due l'intesa è sin da subito palpabile, eppure qualcosa non quadra. La giovane donna ha troppi segreti e per il protagonista non è facile convivere con tutte queste omissioni.

In un primo momento Oliver non cede. Dopo quasi due anni di apatia non può proprio farsi sfuggire colei che gli ha regalato il primo spiraglio di luce dopo mesi di buio.

Ma, col tempo, non rinunciare sarà difficile. Riuscirà Marcie a far crollare le sue difese? E soprattutto, Oliver sarà davvero pronto per una nuova relazione?

“Another Love. Storia di Oliver” è un romanzo che spinge il lettore a riflettere profondamente sulle conseguenze di una perdita.
Che ti mostra con chiarezza quanto sia difficile, per i sopravvissuti, andare avanti.
Come si può far finta che non sia successo nulla e continuare la propria vita come se niente fosse, quando in realtà ti hanno appena estirpato brutalmente in cuore dal petto?
Come puoi tornare a sorridere quando ormai non sei altro che un guscio vuoto, un apatico contenitore che un tempo traboccava d'amore?

Qualche volta mi chiedo dove sarei se Jenny fosse ancora viva.
E poi mi rispondo, sarei vivo anche io.

Oliver e Jenny si sono trovati, si sono incasinati e si sono amati come pochi, ed ora che lei non c'è più, il protagonista vive un'esistenza all'insegna dei rimpianti e della solitudine.
Marcie riuscirà davvero a colmare questa voragine?

Nel corso del romanzo verrà affrontata anche la tematica delle relazioni familiari. Oliver non ha mai accettato sé stesso, né i suoi genitori. Ancorato ad un passato che ormai non esiste più, riuscirà davvero a vedere oltre la coltre di nebbia che sino a quel momento aveva oscurato la sua razionalità?

“Another Love. Storia di Oliver” è un romanzo per i nostalgici. È ben scritta, scorrevole e affascinante. Sebbene, a mio parere, non sia totalmente all'altezza di “Love Story”, sono stata davvero felice di averlo recuperato.

Ora, finalmente, il cerchio è stato chiuso.