Una vita al giorno di Massimo Vitali - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo del romanzo di Massimo Vitali edito Sperling & Kupfer: “Una vita al giorno”. Una vicenda autoconclusiva che spinge il lettore a riflettere sull'importanza delle piccole cose che accompagnano la nostra quotidianità.

Massimo, il protagonista di “trentanove anni quasi quaranta”, con il sopraggiungere dell'anno nuovo, decide di iniziare a notare, giorno per giorno: emozioni, frammenti di vita quotidiana, incontri... tutto ciò che contribuisce a far sì che la sua vita sia unica. Così facendo, dovesse mai accadergli qualcosa, avrà modo di ripercorrere in un istante soltanto gli avvenimenti che hanno reso i suoi anni degni di esseri vissuti.

Ecco dunque che il lettore darà il via ad un viaggio che lo porterà a sorridere di fronte ad una emoticon ricevuta nel cuore della notte, ad un bacio rubato, ad un bicchiere di limoncello bevuto in compagnia di una coppia dolci anziani, all'allettante idea di pedalare senza pensieri per le vie della città o di fronte alla decisione di aiutare un amico a spostare un divano da una stanza all'altra – nonostante l'ingente peso e la schiena dolorante – semplicemente perchè “questo è più comodo”.

Un capitolo che mi ha fatto ridere di gusto e in cui mi sono immedesimata moltissimo, è quello intitolato “L'arte di accumulare libri in italiano”. Se qualcuno imponesse a tutti gli accumulatori seriali di libri di alzarsi in piedi, io probabilmente sarei la prima a scattare sull'attenti!

“Tsundoku: l’arte di accumulare libri senza leggerli. Questo tipo di arte mi appartiene così nel profondo che sapere di una sua esistenza anche in Giappone mi fa sentire meno solo, ma non risolve i miei dubbi. In realtà credo appartenga a tutti quei lettori che possono essere definiti, con un’altra parola, forti. Da quando ho iniziato a leggere fortemente, mi sono sempre chiesto come mai riesca ad accumulare tanti libri senza leggerli. Provando a rispondere alla domanda, nel tempo ho cercato di darmi tante spiegazioni. La prima, istintiva: perché prima o poi li leggerò. Da cui nasce una seconda domanda: quanto può durare la vita di un prima o poi? La risposta non è senz’altro il tempo di tutti i libri che ho accumulato senza leggerli. Perché la vita passa e i libri restano, anzi peggio, con lo tsundoku aumentano.”

Massimo Vitali ha la capacità di descrivere in maniera incredibilmente fluida brevi episodi di vita quotidiana che inducono il lettore a riflettere con attenzione. Quanto possono essere piccole e apparentemente insignificanti le cose che in realtà hanno un impatto infinitamente grande su di noi? Quanto è importante il dialogo? Quanti ricordi si nascondono in un determinato oggetto? Quanto sono disposto\a ad impegnarmi nei rapporti umani? Quanto può cambiarmi la giornata ricevere un rapido sorriso prima di salire in sella alla mia moto la mattina?

Penso che il bello di questo romanzo sia innanzitutto il fatto che tratti tematiche universali. Al di là della fascia d'età del protagonista, ciascuno di noi potrebbe tranquillamente trovarsi in almeno una delle situazioni descritte da Massimo Vitali. La seconda cosa che mi ha colpito è stato il grado di immedesimazione che sono riuscita a raggiungere con il protagonista. “Una vita al giorno” è una storia vera, realistica, e il lettore non può fare a meno di sentirlo, di percepirlo sulla propria pelle. Il terzo aspetto che ho assai apprezzato è stato la semplicità con cui ciascun argomento viene trattato. Senza ingombri o parole superflue di alcun tipo: sempre dritti al punto, con “il pericolo” che, mal che vada, ti fai una risata.

Se siete alla ricerca di un romanzo che parli del quotidiano, che presti importanza ad ogni piccola cosa, che vi faccia sorridere, che vi faccia pensare e che vi faccia venir voglia di iniziare vivere le vostre giornate con uno spirito diverso, “Una vita al giorno” di Massimo Vitali è quello perfetto per voi.