Sei ancora qui di Daniel Waters - Recensione

Buon pomeriggio lettori e ben ritrovati con una nuova recensione. Oggi vi parlo di “Sei ancora qui”, un thriller/fantasy scritto da Daniel Waters e pubblicato in Italia dalla Sperling & Kupfer.

Da quando è avvenuto l’Evento, ovvero il cataclisma che ha messo fine alla vita di milioni di persone, gli spiriti delle vittime si infestano ogni angolo del Paese.
Per alcuni sopravvissuti questo fatto è spaventoso, poiché i fantasmi – chiamati anche “immagini” o “rappresentazioni” – possono essere pericolosi, ma per altri, come nel caso di Veronica, la protagonista, la loro presenza è stranamente confortante.
Tutte le mattine, ad esempio, la giovane sa' che, alle 7.13, seduto al tavolo della cucina, ci sarà suo padre intento a bere un caffè mentre legge il giornale.

“Lei e sua madre badavano a mettersi in un punto preciso davanti al lavello, perché se stavano lì il suo sguardo incrociava il loro, e avevano l’illusione di un contatto visivo: per un breve istante avevano la sensazione che le stesse guardando, dal regno dei morti.”

Al contempo, però, Veronica preferirebbe che tutte queste immagini trovassero finalmente la pace nell'altro modo. La loro presenza, neutra o pericolosa che sia, non è sana per nessuno, in particolar modo per i sopravvissuti: un esempio lampante è sua madre, che ogni mattina vive un confitto interiore, vinta dalla gioia di poter rivedere il marito scomparso, ma al contempo inglobata da una tristezza che le fa versare costantemente lacrime amare.

Un altro aspetto interessante di queste rappresentazioni è che non tutte sono programmate.
Le immagini, solitamente, seguono ogni giorno una sorta di copione: stessi movimenti, stesse azioni e stesse espressioni. Eppure Brian, il fantasma comparso di recente nel bagno di Veronica, sembra avere vita propria.

Perché Brian è apparso proprio nel bagno di Veronica?

In un mondo infestato da fantasmi, il vero pericolo però è un sopravvissuto, una persona che non si è arresa al destino, che cerca in tutti i modi di cambiarlo e che è disposta a sacrificare ogni cosa per riavere con sé le persone che ama.

“Ancora non era sicuro di cosa fosse successo. Si era diretto alla porta sul retro, che pensava portasse in cucina, aveva aperto con cautela la zanzariera e posato la mano avvolta nel guanto sul pomello. Nessuno lo aveva visto. Ancora non sapeva cos’avrebbe fatto; se il pomello si fosse mosso, sarebbe entrato? Avrebbe guardato nelle varie stanze, finché non avesse trovato la ragazza che dormiva?”

Chi è costui? Cosa ha a che fare con Veronica?

In questo intreccio di personaggi lo scrittore ci racconta la realtà che segue l’Evento. Spaziando dal thriller al romantico e dal fantasy al suspense, questo libro mi ha obiettivamente confuso parecchio le idee. Scarno di descrizioni e di particolari, non permette moltissimo al lettore di entrare nell'ottica della vicenda. In più, a mio avviso, la narrazione in terza persona sfavorisce ulteriormente la comprensione degli avvenimenti – in particolar modo per quanto riguarda prima metà del romanzo.

Ciò che ho invece assai apprezzato, oltre alla presenza dei fantasmi, è stato il nesso tra il thriller/fantasy e il romance. La protagonista, infatti, pagina dopo pagina, attirerà sempre di più l’attenzione di un suo compagno di classe: Kirk.
Kirk e Veronica vestiranno dunque i panni dei detective per cercare di risolvere i misteri che stanno mettendo completamente a soqquadro le loro vite. Ci riusciranno?