Stars. Noi stelle cadenti di Anna Todd - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo del nuovo romanzo di Anna Todd, famosissima autrice della serie After, anche questa volta edito Sperling & Kupfer: “Stars. Noi stelle cadenti”.
Una storia che ha altamente soddisfatto le mie aspettative e che, soprattutto, a mio avviso, ha decretato una maturazione ed una crescita stilistica da parte della scrittrice.

Karina è una massoterapista, lavora in un centro benessere insieme alla sua amica e coinquilina Elodie e si è da poco trasferita in un appartamento tutto suo. Sebbene quest'ultimo sia un pochino malconcio, per Kare, l'idea di essersi allontanata da casa ed essere diventata indipendente è una conquista enorme e assai gratificante.

Avevo messo da parte i soldi ed eccomi qui, a vent’anni, nella mia strada, nella mia casa. Era casa mia. Non di mio padre. Mia.
Per andare al lavoro impiegavo solo cinque minuti, non abbastanza per essere un tragitto interessante. Cercavo più che altro di schivare le auto. Il vicolo era largo quel tanto da consentire a un pedone e a un’auto alla volta di passare. Be’, a una berlina o a una macchina simile.

Un giorno, nel prendersi carico di un paziente di Elodie, ecco che incontra Kael, il protagonista maschile della vicenda. Essendo cresciuta nell'ambiente, a Karina bastano pochi secondi per capire che quel ragazzo è un militare.
Dallo sguardo cupo, la pelle scura e il vocabolario ridotto a qualche parola, la seduta vola via in un istante. Kare non può dunque fare a meno di rimanere interdetta di fronte alla figura di Kael: il suo atteggiamento emblematico, il suo sguardo indagatore e la sua presenza così silenziosamente ingombrante, appaiono decisamente inusuali per un giovane che avrà bene o male vent'anni.

Quel massaggio invece era stato particolare. Non ero riuscita a pensare a niente.
«Grazie, è andato tutto bene?» chiedevo a volte. Ma quell’uomo era così taciturno che non sapevo se si fosse goduto il trattamento.
Ha tenuto la faccia nel foro, quindi ho faticato a sentirlo quando ha risposto: «Sì».
Okay…
«Okay, bene, ora me ne vado e la lascio vestirsi, ci vediamo nell’atrio quando ha finito. Faccia con calma.»
Ha annuito e sono uscita dalla cabina. Ero piuttosto sicura che non avrei ricevuto nessuna mancia.

Proprio quando Karina pensava che non l'avrebbe mai più rivisto, ecco invece che, varcando la soglia di casa, se lo ritrova davanti. Una serie di conoscenze, circostanze ed eventi, faranno sì che i due si trovino costretti a dover trascorrere parecchio tempo insieme.
Kare inizierà ad accettare e a comprendere i silenzi del ragazzo riempiendoli con i suoi racconti, così come Kael comincerà a capire meglio la protagonista non solo a livello caratteriale, ma anche e soprattutto riguardo tutto ciò che concerne il suo vissuto.

L'amore sì sa, è tranquillamente capace di arrivare sotto forma di un vento tiepido che, inconsciamente e pacatamente, filtra da ogni spiraglio per poi abbracciarti come una calda e rassicurante coperta. Questo è ciò che accadrà anche a Karina e Kael, i quali dovranno però lottare con le unghie e con i denti per potersi tenere stretto quell'amore.
Il destino purtroppo non sarà affatto dalla loro parte: eventi passati, terze persone e numerose perplessità andranno ad intaccare quell'idillio agli occhi di Karina fin troppo perfetto, arrivando a mettere tutto in discussione e rischiando di far crollare ciò che i due protagonisti avevano appena iniziato a costruire con tanta dedizione.
Cosa ne sarà dei sentimenti e del futuro dei due personaggi?

Karina è una ragazza che tenta in tutti i modi di celare agli altri le sue fragilità e le sue insicurezze. È un personaggio molto semplice, bisognoso d'amore e di stabilità. Prima di incontrare Kael credeva che non le mancasse nulla eppure, dopo aver assaporato la “sana dipendenza da qualcuno”, si è finalmente resa conto di quanto si sia persa, divorata dal timore e dall'autoconvinzione di poter fare tutto da sola, sino a quel momento.

Uscendo non mi sono voltata a guardare Kael. Sapevo che, se lo avessi fatto, mi sarei sentita in colpa. Aveva fatto qualcosa di carino per me. Era stato non solo premuroso, ma anche pratico. L’ho apprezzato, certo, ma non volevo che mi trattasse come una che aveva bisogno di aiuto. Avevo comprato quella casa per dimostrare a tutti che non ero una fanciulla inerme.

Kael, nonostante la giovane età, porta già un peso enorme sulle spalle. Solitario e taciturno, è un personaggio dalle mille sfaccettature, che emergerà piano piano, pagina dopo pagina.
Proprio come il bocciolo di un fiore, anche la figura di Kael dovrà schiudersi completamente prima di potersi mostrare in tutto il suo splendore, in ogni sua sfumatura e in ogni suo aspetto.

Lo stile di scrittura è fluido e scorrevole. Devo ammettere di essere rimasta molto colpita da questa vicenda, che personalmente ho trovato assai più matura rispetto alla precedente opera di Anna Todd.
Un libro introduttivo, il primo di una trilogia, che getta le basi per una vicenda complessa, tormentata, ma al tempo stesso romantica.

La storia di due anime che si sono perse, si sono amate, si sono smarrite e che faranno di tutto per ritrovarsi. Ci riusciranno davvero?