Per lanciarsi dalle stelle di Chiara Parenti - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo magico e travolgente: “Per lanciarsi dalle stelle” di Chiara Parenti, edito Garzanti.
Una storia che ti entra nel cuore, ti sconquassa l'anima e ti fa vedere la vita con occhi diversi.

La protagonista della vicenda è Sole, una ragazza di venticinque anni che ha costantemente vissuto protetta e al sicuro da tutto, in una campana di vetro.
Vergognosa, insicura, paurosa, è sempre stata l'opposto della sua miglior amica Stella, colei che rappresenta il suo mondo, l'altra metà del suo cuore.
Se Stella brilla di luce propria, Sole è l'ombra proiettata sull'asfalto; se una è risate sguaiate, brividi e follia, l'altra è sorrisi, timidezza e paura di cadere.
Un giorno tutto cambia: le ragazze litigano e, senza avere modo di chiarire, sono costrette a separarsi, poiché Stella deve rientrare dal suo fidanzato a Parigi.
Sole latita, è davvero arrabbiata con lei che, essendo colei che la conosce meglio, non avrebbe mai dovuto nemmeno pensare di farle quella proposta.
L'attesa fa passare i secondi, i minuti, le ore... tutto tempo in cui la protagonista aspetta la chiamata della sua migliore amica. Tutto tempo perso. Tutto tempo che Sole, a posteriori, rimpiangerà per il resto dei suoi giorni.

“Okay, aspetto ancora un po' e poi magari più tardi la chiamo” mi dico.
Ed è buffo: a volte pensiamo di avere tutto il tempo del mondo, e invece è proprio il tempo tutto quello che ci manca, quando il mondo finisce.

Stella, infatti, non c'è più: la sua super-risata, la sua estrema voglia di vivere, il suo amore incondizionato per la vita sono scomparsi via per sempre.
Sole è disorientata, spaesata, si sente persa. Quando il tuo mondo crolla cosa puoi fare se non crollare insieme a lui? E la gente come fa a respirare senza annegare, ad andare avanti come se niente fosse?
Nel dolore lancinante la protagonista si rende conto di due cose: in primis che nessuno si ferma solo perché ti fermi tu, anzi, ti lascia indietro senza scrupoli o scusanti. In secondo luogo, che Stella ha sempre saputo tutto di lei, anche i suoi segreti più nascosti, anche quelli che pensava di aver rilegato nel cassetto più impetrabile del suo cuore. La sua miglior amica era riuscita a leggerle l'anima ed era arrivata a conoscerla meglio di quanto Sole non conoscesse sé stessa.

Sono sconvolta.
Io che pensavo di sapere tutto di lei, sto scoprendo più cose adesso che non c'è più di quanto non abbia fatto quando era viva. Forse, per quanto tu possa voler bene a una persona, ci saranno sempre alcuni piccoli segreti a dividervi.
E forse, certi segreti ce li abbiamo anche verso noi stessi, sfaccettature della nostra anima che lasciamo nell'ombra, lati che non vogliamo – o che abbiamo paura – di mettere in luce.

Saranno proprio le parole di Stella a spingere la protagonista ad agire, a smetterla di limitarsi ad esistere e ad iniziare a vivere con il vento che ti accarezza la pelle, ti scompiglia i capelli e ti fa sentire il profumo del mare.
Partirà tutto con l'ultimo regalo da parte di Stella che la protagonista riceverà poco dopo la sua morte: un lancio da quattromila metri d'altezza. Un tuffo nel vuoto, un pizzico di follia in una vita monotona, ordinaria e assolutamente scarna.
Sole la prenderà come una sfida: iniziare a vivere al mille per mille non solo per sé stessa, ma anche per la sua migliore amica.
Un passo alla volta, dunque, cercherà di spuntare dalla lista ciascuna delle sue cento paure più grandi.

Riuscirà Sole a portare a termine questo progetto?
E se sua madre fosse contraria dal farla finalmente uscire dal guscio?

Non dimenticare il mantra: “Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi!” e vedrai che più cose fai e più trovi la forza per farne altre. Sono poche le cose che abbiamo davvero ragione di temere, credimi.

Per lanciarsi dalle stelle è un romanzo che mette in luce cosa significa vivere e amare davvero.
È una storia di crescita personale: la protagonista, infatti, all'inizio e alla fine della storia non sembra assolutamente essere la stessa ragazza, tanto è stato disarmante il cambiamento.
Nelle prime pagine Sole non è altro che un germoglio che si rifiuta di crescere poiché troppo timoroso di finire in balia del vento, del sole, della pioggia, degli sguardi indiscreti.
Quando la si osserva a conclusione dell'arco narrativo, invece, è un fiore bellissimo, colorato, ammirato, che spicca sopra tutti gli altri. Un fiore che non ha paura di scottarsi, piegarsi, bagnarsi o essere colto, perché è meglio rischiare e buttarsi, piuttosto che vivere nel rimpianto di non averci provato.

Lo stile di scrittura è suggestivo, travolgente, inebriante. Il lettore ha modo di compiere con Sole ogni singola esperienza in cui si cimenta.

Per lanciarsi dalle stelle è un romanzo per i timidi, per coloro che sono abituati a stazionare nell'ombra, in un angolo, nella paura. È per tutti quelli che hanno sempre preferito vivere la propria vita in qualità di spettatori, più che da artefici. Per chi ha il terrore della novità, dell'ignoto, dell'oblio.
È un romanzo per i romantici, per i sognatori, per i più razionali, per chi ha paura del giudizio altrui.
Ma è anche un romanzo per i più coraggiosi, per gli impavidi, per le persone forti, impossibili da scalfire, perché leggendo la storia di Stella e Sole potranno finalmente comprendere cosa si prova a stare dall'altra parte, dal lato più buio della strada.

Ho letteralmente adorato questa storia, un inno alla vita, una celebrazione della rinascita, un elogio a chi non c'è più.
Se siete alla ricerca di un romanzo ricco, appassionante, magico e indimenticabile, Per lanciarsi dalle stelle è quello giusto per voi.