Il cielo è ovunque di Jandy Nelson - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo con grande piacere dell'ultimo romanzo di Jandy Nelson edito Rizzoli: “Il cielo è ovunque”.
Intrigata dalla trama, dalla copertina e dal bellissimo ricordo che “Ti darò il sole”, altra creazione dell'autrice, mi aveva lasciato, non vedevo l’ora di immergermi in questa lettura.

La protagonista è Lennie, una ragazza di appena sedici anni che si trova a dover affrontare la perdita della persona più importante della sua vita: sua sorella Bailey.
Lennie era la più piccola delle due ed è sempre stata un po' l'ombra della maggiore. All'interno del romanzo, infatti, la vediamo spesso paragonarsi ad un pony che accompagna un incredibile e meraviglioso cavallo da corsa. Nonostante la protagonista covasse dentro di sé questo sentimento di inferiorità nei confronti della sorella, non ha mai avuto dubbi sull'amore incondizionato che provava per lei.

Hanno sempre detto tutti che assomiglio a Bailey,
ma non è così.
Io ho gli occhi grigi, lei verdi,
il mio viso è ovale, il suo a forma di cuore,
io sono più bassa, più scarna, più pallida,
più piatta, più scialba, più banale.
[…]
Nelle fotografie in cui siamo insieme
lei guarda sempre l'obiettivo
e io guardo sempre lei.

Bailey era gioiosa, folle, luce pura, arte, sorrisi e romanticismo. Era una sognatrice incallita ed una ragazza splendida. La protagonista l'ha sempre ammirata e vista come un importante punto di riferimento nella sua vita. Le due giovani erano molto legate, vivevano in simbiosi e parlavano di qualsiasi cosa, per cui, nel momento in cui Bailey viene colta da un malore improvviso, Lennie si sente svuotata, sola al mondo, come se qualcuno si fosse preso il permesso di rubarle il cuore contro la sua volontà.

Ognuno di noi ha il proprio modo di trarre conforto da queste terribili situazioni e la protagonista decide di concentrarsi sull’universo maschile. Sebbene la giovane sia pressoché priva di qualsiasi tipo di esperienza con l'altro sesso, ecco che dopo la morte della sorella non riesce a fare altro che pensare a tutto ciò che si è persa sino a quel momento. Inizia così a bramare attenzioni, baci, carezze, nonostante al tempo stesso provi un immenso senso di colpa: a così poca distanza dalla perdita del suo mondo, è normale avere in mente queste cose?

Ri-wow... ma va bene che mi metta a ridere così? Che mi senta così bene? Come se mi fossi tuffata nell'acqua fresca di un fiume?

Contemporaneamente a questi pensieri – e in riferimento ad essi – ecco che si prospettano per Lennie due possibili alternative: Joe, il ragazzo col sole in mano ed un enorme sorriso sul volto, il nuovo arrivato, il francese, il musicista straordinario e Toby, il fidanzato di sua sorella, dal viso lentigginoso, dai capelli che sembrano una criniera leonina e dallo sguardo perso e tormentato tanto quanto quello della protagonista.

Toby e Bailey si erano conosciuti per caso e in un battito di ciglia si erano innamorati, diventando, nonostante le scarse aspettative – visti i caratteri e i gusti agli antipodi – una coppia davvero invidiabile. Dopo la morte della fidanzata Toby è a pezzi, il suo cuore gronda di dolore e scaturisce in lui la consapevolezza del fatto che l'unica che può realmente capirlo è proprio Lennie. Tra i due nasce uno strano rapporto di attrazione, sensi di colpa, paure e “sfruttamento” reciproco.
Joe, d'altro canto, è un ragazzo affascinante, dallo sguardo magnetico e il cuore grande e luminoso tanto quanto il suo sorriso. Sebbene in passato abbia dovuto far fronte ad una grossa delusione, ha sempre trovato la forza di rialzarsi e non mollare riponendo comunque fiducia nel prossimo.
Purtroppo però si sa, un cuore spezzato è poco incline al perdono e a concedere seconde possibilità. Come si svilupperà il suo legame con Lennie?

Questo romanzo mi ha davvero sconvolta. Sebbene all'inizio fossi un pochino perplessa nel leggere dell'accanito interesse della protagonista verso i ragazzi, a poco a poco ecco invece che sono emersi il suo cuore, i suoi sentimenti e il suo dolore. La sua sofferenza mi è piovuta addosso con l'intensità di una bomba, mi ha letteralmente devastata, fatta a pezzi!
Parola dopo parola ho collezionato un frammento per volta dell'angoscia di Lennie, i quali, uno ad uno, mi hanno colpita come sottilissimi ed appuntiti spilli, facendomi piangere e soffrire con lei.

Il dolore è una casa dove nessuno può proteggerti
dove la sorella più piccola diventerà più grande
della sorella grande
dove le porte non fanno più entrare
né uscire
nessuno.

Lo stile splendido dell'autrice è stato indubbiamente la chiave di tutto. Il suo modo di descrivere e raccontare è veramente qualcosa di unico e meraviglioso, che ti avvolge come una carezza, un sorriso, un caldo raggio di luce. Sono rimasta davvero colpita dal modo in cui viene spiegata l’accettazione del lutto, la crescita personale di tutti i personaggi e la maturazione della protagonista.
La storia racchiude in sé anche segreti, rivelazioni, grandi ostacoli. Il percorso che dovrà compiere Lennie sarà tutt'altro che in discesa.

Cosa sceglierà la protagonista? Di crogiolarsi accanto alle braci quasi spente del ragazzo che rappresenta la luna, oppure avrà il coraggio, anche se col rischio di scottarsi, di avvicinarsi al sole?

Personalmente non mi sento di rivelare altro. “Il cielo è ovunque” è uno di quei romanzi che va vissuto, assaporato e interiorizzato durante la sua lettura.
Quando ho terminato le ultime pagine non ho potuto fare a meno di pensare: “Ho il cuore che scoppia”, ancora traboccante di tutte le emozioni che Jandy Nelson ha saputo regalarmi anche in questa occasione.

Con la certezza che questo romanzo entrerà a far parte dei miei preferiti del 2018, non posso che consigliarvelo vivamente e augurarvi buona lettura!