Awaken di Barbara Bolzan - Recensione

Cari lettori, ogni qual volta si termina una serie è sempre un momento spiacevole: è un po' come concludere un lungo viaggio compiuto in compagnia dei personaggi ai quali ci siamo affezionati... doverli salutare definitivamente non è mai semplice.

Il percorso battuto da Rya e Nemi è stato costellato di alti e bassi, di paura, di cadute, di crescita e di sporadici ma importanti sorrisi. Onestamente non ho ancora metabolizzato che ormai, a differenza mia, per loro sia arrivato il momento di fermarsi.
Oggi vi parlo quindi - già con un pizzico di nostalgia - di “Awaken” scritto da Barbara Bolzan, quarto ed ultimo romanzo della Rya Series edito Delrai Edizioni.

Alla fine di “Deception” avevamo lasciato i protagonisti pronti per partire e per lasciare per sempre l'Idrethia, e “Awaken” riprende proprio da questo punto.
Rya, Roxile e Nemi sono in cammino al fine di raggiungere Juba, l'unico luogo sicuro dove possono rifugiarsi ora che Mejixana è stata distrutta.
A differenza del capo dei ribelli e della piccola, per Rya le cose al villaggio non saranno affatto semplici. Oltre a dover ricominciare tutto da capo, la protagonista dovrà fare i conti con i pesanti e marcati pregiudizi che gli abitanti nutrono nei suoi confronti in quanto: ex Regina d'Idrethia, ex moglie di Isan, traditrice per aver mandato il marito al patibolo ed attuale amante di Nemi.
Quest'ultimo aspetto in particolare le permetterà di inimicarsi con grande semplicità diverse ragazze di Juba, in particolare Ljuba che, non solo affronterà Rya faccia a faccia, ma che spargerà dietro le quinte ulteriori brutte dicerie sul suo conto.

Stavo per andare con lui, quando: “Gelosa principessa?” Ljuba mi parlava con le braccia conserte sotto il seno. L'espressione maliziosa che aveva riservato a Nemi era completamente scomparsa.

Il villaggio di Juba sembra inizialmente un posto tranquillo. Indubbiamente c'è da lavorare, ed ognuno nel suo piccolo cerca di collaborare, ma Rya non può fare a meno di preoccuparsi per sé stessa, per Roxile e per gli altri. Le abitazioni sono fatiscenti, il cibo scarso e i risparmi poveri. Come faranno ad affrontare il periodo delle piogge ed in particolar modo il sopraggiungere del freddo inverno?
Nemi da questo punto di vista giocherà un ruolo principale, occupandosi non solo di far arrivare le provviste e tutto ciò che è necessario, ma anche nel tranquillizzare Rya.

Tra i due protagonisti si instaurerà un rapporto di donna amante e uomo amato. Sebbene Rya cerchi di celare costantemente i suoi sentimenti per Nemi, sopprimere le proprie emozioni non sarà affatto semplice.
Il capo dei ribelli e la principessa di Temarin inizieranno quindi una sorta di relazione senza particolari etichette o vincoli, senza legami o amore reciprocamente corrisposto, per lo meno all'apparenza. La situazione sarà stabile anche se ad intervalli movimentata, ma camminare su fragili basi di cristallo, naturalmente, non porterà da nessuna parte.
Ad un certo punto tutto precipita: Rya, Nemi, la loro “storia”, Roxile, Juba, gli abitanti. Ogni cosa diventa confusa, indistinta, fiamme, cenere, urla e paura.

Riusciranno i nostri protagonisti a rialzarsi ancora?

Un'altra stella si staccò dal cielo. Un'altra freccia, che colpì la donna che correva accanto a me, si incuneò nella carne morbida del suo collo, penetrando fino all'impennaggio.

“Awaken” è stato un romanzo ricco di sorprese. Essendo il capitolo conclusivo della serie non mi sarei aspettata tanto movimento, fervore, scoperte e intrighi celati... eppure mi sono dovuta ricredere. Notevolmente!

Rya in questo libro raggiunge l'apice della sua crescita. Nel corso delle vicende vediamo la protagonista mostrare innumerevoli lati di sé, un caleidoscopio di colori in una persona sola.
Abbiamo la Principessa di Temarin, giovane, innocente, manipolata, ombra e pedina di Alsisia e Strevj.
Abbiamo la ragazza sperduta che apprende che la sua vita non è stata altro che una mera illusione. Inesperta, viziata, ma acuta.
Abbiamo la donna che si è sacrificata e che per salvare l'uomo che amava ha messo da parte sé stessa, concedendo addirittura il suo corpo pur di non abbandonare la speranza.
Abbiamo la mamma che, nel corso del tempo, ha imparato a donare la sua anima e il suo cuore ad una bimba che non è sangue del suo sangue, ma per la quale si getterebbe nel fuoco.
Abbiamo la moglie spaventata, vittima e carnefice, che non riesce a liberarsi totalmente dal ricordo di aver plasmato a suo piacimento un uomo inizialmente buono e innocente, che si era avvicinato a lei per amore.
Abbiamo la sopravvissuta, colei che ha imparato a contare solo sulle proprie forze, perchè talvolta nemmeno la famiglia si preoccupa di aiutarti, per cui... cosa puoi fare se non reggerti in piedi solo sulle tue gambe?
Abbiamo l'amante, la donna che, nonostante col tempo abbia appurato che l'amore non è altro che una vana illusione, non riesce a non cedere il suo cuore al capo del ribelli.
Abbiamo Rya, la guerriera, colei che è intelligente, forte, intuitiva, pregna d'amore, madre, combattente, impavida, imperfetta, libera... semplicemente sé stessa.

Ho sinceramente apprezzato la presenza di Nemi. Nonostante sia un uomo molto enigmatico, riservato e ricco di ombre, sin da subito ha accettato Rya per quello che è, a prescindere da tutto ciò che ha passato. Ogni verità verrà a galla, ogni sotterfugio verrà stanato. È giunta l'ora della resa dei conti. Tutti contro tutti... di chi ci si può davvero fidare?

La famiglia è davvero un legame di sangue?

Nemi e Rya sono entrambi da sempre costernati per la presenza dei rispettivi fratello e sorella. L'uno, che ha sempre vissuto in maniera dipendente da Alher, incapace di fargli del male nonostante l'altro non mostrasse alcuno scrupolo nei suoi confronti. L'altra, ombra costante della Regina, Principessa imperfetta, rosa piena di spine, bocciolo che non riesce a brillare di vita propria, ma solo di luce riflessa.

Penso a Nemi, che da una vita non ha fatto altro che tornare da Alher, scodinzolare come un cane in attesa della carezza distratta di quello stesso padrone che, appena ne avesse avuta la possibilità, lo avrebbe ammazzato.
Penso a me stessa. A quanto siano forti le catene che ci legano alla famiglia.

La famiglia non è sempre un legame di sangue. La famiglia talvolta te la crei. E sono davvero felice che per Rya sia stato così.

Rimase a lungo in silenzio, meditando sulle parole da dire. Alla fine: “Io credo di non aver mai visto due persone amarsi quanto voi due.”

L'autrice ha uno stile impeccabile ed una mente geniale, sembra essere sempre cinque passi avanti rispetto al lettore, stupendolo, sorprendendolo, confondendolo.

Ogni qual volta si termina un capitolo tutti i pezzi che compongono il mosaico tornano al loro posto, ed è solo dopo aver concluso l'ultima pagina che si può assistere al capolavoro finale.